UN ALTALENA DI EMOZIONI

CAMPIONATO ITALIANO ASSOLUTO DI PESCA IN APNEA, MARSALA 1991.

Parte 7

Racconti tratti dal diario agonistico di Marco Bardi.

L’ATTIMO CHE DECIDE TUTTO

altalena emozioni 7

Sulle ali dell’entusiasmo mi dirigo verso la zona successiva che è simile alla precedente e anche in tale punto ho segnato una cernia. Ci sono! Mi immergo e cerco subito il punto esatto, infatti vedo la cernia fuori tana pronta a scomparire in questa zona che è molto variegata, per cui se scompare tra i meandri è quasi impossibile ritrovarla. Mi avvicino lentamente perché in questi casi basta un minimo errore anche di velocità e sei fregato. I pesci percepiscono le tue emozioni, le tue intenzioni e anche i tuoi errori. Con una calma incredibile, senza farsi prendere dalla fretta della cattura, proseguo la discesa mirando più all’apertura della tana che al pesce, proprio per anticipare i suoi movimenti. Infatti come immaginato, vedo la cernia incrociare per entrare in tana, le nostre direzioni sono in rotta di collisione e quell’attimo di anticipo mi consente di colpirla. Non è enorme è di taglia media, ma è pur sempre un buon punteggio. Mentre poi mi sposto lentamente come al solito verso un'altra cernia, ho un attimo di riflessione. Sto pensando che 3 anni fa sono arrivato terzo, 2 anni fa ho vinto il Campionato assoluto, l’anno scorso sono arrivato secondo. Adesso sento che posso vincere anche questo, per cui dovrei essere felice, ma percepisco una strana inquietudine, nonostante sta andando bene. Il mio assistente interrompe i miei pensieri e mi dice: mentre eri sul fondo è passato il Capitano Giannini e mi ha detto che sei messo molto bene. Bellani ha solo una cernia e qualche pesce, tu con questa ne hai tre. Riolo ha pochi pesci e nessun altro sembra avere carnieri preoccupanti. L’inquietudine passa, lo spettro del motore fuori uso e le preoccupazioni iniziali sembrano lontani ricordi, ma il destino ha architettato una sorpresa che forse un sesto senso me la faceva percepire. E’ solo la tensione della gara mi rispondo da solo!

Intanto sono giunto sul segnale dove c’è un'altra grossa cernia. Se prendo anche questa ho un carniere incredibile. Allora dico al mio assistente: Dammi il 90, quello con i nodi sulla sagola perché qui c’è una tana complicata! Il timer del destino si accende proprio al termine di quelle parole e inizia un micidiale conto alla rovescia.

1 MINUTO: quando inizio la discesa planando sul fondale. Sulla mia destra vedo la tana, una caverna di due metri dove all’interno c’è un gomito inaccessibile.

30 SECONDI: Con gli occhi fissi sulla caverna, non vedo la cernia di 15 kg che invece è ferma e nascosta tra le rocce circostanti. Sono vicino e l’unica mia possibilità è anticiparla. Scivolo diretto verso la tana mentre lei incrocia. Come poco prima la tattica funziona e la colpisco.

15 SECONDI: Con una scodata potente gira su sé stessa e sbatte furiosamente, mentre la tengo in trazione per non farla entrare tutta dentro la tana.

10 SECONDI: continua il tiro alla fune con il cuore in gola, però adesso riesco ad appoggiarmi sul fondo e fare più forza.

5 SECONDI: l’attimo che decide! Mentre tiro la sagola mi si spezza tra le mani proprio dove avevo fatto i nodi che come tutti sanno io compreso, indeboliscono la tenuta di qualunque sagola. Vedo la cernia uscire dalla tana con un pezzo di sagola a rimorchio. La seguo con lo sguardo mentre risalgo disperato. Provo a cercarla per 40 minuti preziosi, ma senza successo. La mia negligenza nel fare quei nodi alla sagola è stato un errore imperdonabile, pagato a caro prezzo. Non riesco a liberarmi da questo pensiero, quindi decido di salire a bordo per riflettere. Chiedo aiuto al mio assistente per calmarmi e aiutarmi a capire cosa fare.

PROSEGUE CON: IL TEMPO STRINGE

 

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