LA PERCEZIONE DEL TIRO è un aspetto poco conosciuto, ma è fuori dubbio che una volta raggiunta la reale percezione del tiro, ci si rende conto di quanto sia fondamentale. Si tratta di una sensazione che da vita ad una vera e propria reazione. In fin dei conti la scienza ci spiega come le reazioni del corpo siano complesse. Quando vediamo cadere qualcosa si reagisce e si afferra al volo con una rapidità e precisione incredibile senza avere il tempo di pensare di farlo o di valutare la distanza dell’oggetto. Con il tiro sul pesce è la stessa cosa, non c’è il tempo di mirare, di studiare il tiro, di capire la reale distanza. Il tutto si svolge sempre in un attimo, in una percezione. Durante l’azione di pesca, mentre l’allineamento del tiro si completa, il cervello elabora la distanza e le possibilità di un tiro corretto, quindi invia l’impulso al braccio che poi trasmette tutto al dito sul grilletto. Questo è legato più ad una percezione che ad una scienza puramente balistica. Questo spiega anche come sia possibile per un tiratore al piattello sparare con precisione verso un bersaglio mobile e lontano, in una frazione di tempo. È ovvio che più si spara e più si migliora la percezione del tiro, ma nel nostro caso, la percezione è un tutt’uno tra asta e fucile, occhio e cervello. Con l’esperienza si riesce addirittura a capire un millesimo di secondo prima del tiro, se sarà preciso.
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