GLI EPISODI NEGATIVI.

 

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Tra gli atleti dei vari paesi, gira la voce di una gigantesca ORCA che ieri ha azzannato una foca proprio a pochi metri da un atleta che preparava la gara. Non si  capisce se è vero oppure si tratta un tentativo di impaurire e quindi penalizzare gli altri atleti, fatto è che la notizia, non tranquillizza nessuno, ma come al solito c'è da organizzarsi  e andare avanti.

A pochi giorni  dalla gara, ho capito che più ti avvicini alla costa, nel marasma della risacca e più pesce vedi, ma è qualcosa che non puoi gestire senza la specifica esperienza. Solo chi pesca spesso in oceano può gestirlo. Comunque come fare lo ho capito, solo che non ci sono abituato. Studio l’onda con i suoi cicli, studio la forza della risacca che devo assecondare per avvicinarmi alla costa, devo capire il poco tempo disponibile prima che torna indietro e ti risucchia. Sembra di essere dentro una lavatrice e devi scappare subito prima della centrifuga, per cui non puoi distrarti nemmeno un attimo. Due giorni fa un atleta è stato scaraventato sulla scogliera e ne è uscito piuttosto malconcio.  Mi trovo su una punta bassa che esce in diagonale con un braccio simile alla massicciata di un porto, mentre dall'altra parte c'è una specie di laguna più calma. Sotto questa lingua di roccia girano tanti pesci e ho trovato un punto strategico con una serie di grotte passanti che dividono le 2 parti di mare con molti pesci intorno. Affascinato dalla situazione decido di studiare bene la zona, peccato che mi dimentico di seguire il flusso dell’onda. Ovvero l’onda mi ha spinto dentro - dove sono rimasto per alcuni secondidi troppo, poi invece di farmi tirare indietro sono rimasto aggrappato a guardare cosa fanno i pesci e nel momento di riemergere, finisce la risacca e arriva l'ennesima onda che spinge. Ho capito tutto troppo tardi ed è stato terribile, perchè  non posso più fare niente. L'onda mi ha raccolto, mi ha sollevato e poi mi ha spinto verso la lingua di roccia. In un attimo ho sganciato la zavorra per galleggiare di più, poi ho pensato di proteggermi la testa in attesa dell'urto, l'unica sensazione vivida è quella che il mio corpo è niente in confronto alla potenza del mare. Sono centrifugato tra schiuma, onda e potenza, ma l'urto non arriva. Improvvisamente mi ritrovo dall'altra parte, nella laguna dove il mare è calmo, ma vengo risucchiato e allora provo a spingere con tutta la mia forza, le gambe non rispondono e capisco che non ho più le pinne. Gli occhi non vedono e capisco che non ho più la maschera e lo snorkel. Allora nuoto a tutta forza con le braccia anche se sono in debito di ossigeno, poi finalmente la risacca si ferma e vado avanti senza fatica. Raggiungo un punto più sicuro e mi fermo a prendere fiato, ma sono terrorizzato al solo pensiero di quanto ho rischiato. Poi vedo la barca raggiungermi, aveva fatto il giro della lingua di roccia e viene prontamente a darmi assistenza. Una volta salito in barca mi dice: "Esta es una locura" che è simile a quando noi diciamo " roba da pazzi"  Per oggi è terminata la preparazione sia perchè non ho più parte dell'attrezzatura che per lo spavento.  

 

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