1994 MONDIALI PERU’

E' giunto il momento in cui il sogno si avvera. Parto per il mio primo Campionato del Mondo in Oceano, dall’altra parte del pianeta, ma sono abituato  al Mediterraneo quindi vivo un misto di curiosità e preoccupazione e percepisco che sarà qualcosa che non potrò dimenticare. 

Questo racconto è una storia vera tratta in originale dal mio diario agonistico. Una Avventura che può diventare una piacevole lettura per chiunque, perché ci sono emozioni, viaggi, scoperte, esperienze, che raccontano momenti di storia con gli inevitabili retroscena.

 

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C’è da abbandonare la famiglia, gli amici, le abitudini, come sempre accade ad ogni atleta, la trasferta è  lunga c'è da stare dall'altra parte del mondo per circa 1 mese. Non è facile abbandonare tutto, ma devi imparare a gestire anche questi momenti quando sei in Nazionale. Questa è una delle mille sfaccettature che possono fare la differenza tra un atleta e un altro che a livello tecnico e fisico sono sullo stesso piano. I fattori emotivi sono molto condizionanti e possono cambiare le capacità di una persona. Se il distacco con le proprie abitudini, viene vissuto male porta a delle crisi che  incidono in negativo. Se il distacco è qualcosa che viene accettato e vissuto come uno stimolo,  porta maggiore determinazione. Chi non lo ha mai vissuto in prima persona, fatica a capire quanta intensità incide sull’animo di un atleta, specialmente se ci si aggiunge la tensione di una gara importante e misteriosa. Se poi si mettono in conto i rischi e i sacrifici, allora è possibile che qualcuno non regge il peso dell'impegno. Nel mio caso l'agonismo mi è sempre piaciuto proprio perchè è difficile e imprevedibile e mi procura una piacevole adrenalina senza la quale mi sembra di non poter vivere, per cui lo ho sempre accettato più con entusiasmo che con fatica. Mi emoziono anche quando guardo altre discipline dove c'è una bella dose di agonismo, perchè  è come fossi anche io in quella sfida. Adesso che sono partito, mi trovo ad alta quota in un aereo che punta verso la costa dell’Oceano Pacifico in Sud America. Siamo in tre, ovvero la squadra titolare, Renzo Mazzarri, Stefano Bellani, Marco Bardi. Inizialmente siamo solo noi tre per anticipare i tempi di ambientamento, dato che poi dovremo gareggiare, ma nei prossimi giorni ci  raggiungeranno anche il Capitano Elvio Bortolin e le tre riserve della squadra, Giovanni Zito, Maurizio Ramacciotti e Guerrino Casini. Siamo emozionati perché siamo Campioni del Mondo in carica e dobbiamo difendere il titolo, ma sappiamo che l’Oceano è una bestia nera piena di incognite. Lo è da sempre, infatti prima di noi, tutti i nazionali Italiani del passato hanno assaporato dure batoste in oceano e si raccontano storie da incubo. La domanda che mi faccio in continuazione è: Cosa ci attende?

 

 Continua con: DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO

 

 

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