PROBLEMI CERVICALI

CERVICALGIA è il dolore che si manifesta dietro al collo, appunto nella regione cervicale. Un semplice dolore che può causare molti tipi di problemi.
Si tratta di un sintomo comune, che in genere dipende da cattive abitudini e che può colpire chiunque.

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In questo articolo ci concentriamo su chi si immerge che è anche più soggetto di chi non fa mai immersioni.

Il fastidio che si avverte in immersione dipende da più tipi di cause che adesso vedremo e può generare nel tempo vere e proprie infiammazioni che a loro volta possono trasformarsi in nausea, mal di testa, torcicollo, disturbi neurologici.

La zona cosiddetta cervicale interessa le prime 7 vertebre in alto alla colonna dorsale proprio in una zona dove risiedono una parte del midollo spinale, vertebre, legamenti, muscoli, tendini e strutture nervose.

Per dolore cervicale s'intende quello localizzato dietro al collo e può essere originato dai muscoli, dall'articolazione o da elementi anatomici correlati. Il dolore cervicale può causare anche rigidità articolare e ridotta mobilità del collo e delle spalle.

Per chi si immerge le cause principali sono:

CAPPUCCIO DELLA MUTA stretto che crea una trazione elastica verso il basso, creando uno schiacciamento della zona cervicale.

ABITUDINE A RECLINARE la testa in avanti sia in discesa per guardare verso il basso, sia in orizzontale per guardare avanti che in risalita per guardare in alto. La peggiore di queste 3 fasi è quella di guardare avanti perché c’è la maggiore iperestensione e dura più a lungo. Ad esempio un pescatore in apnea che si trova in basso fondale, potrebbe mantenere la testa reclinata per guardare avanti anche per più ore e se la zona non è allenata ed elasticizzata è chiaro che dopo un certo periodo avvertirà un fastidio notevole e un indurimento della zona fino ad una infiammazione.

In ogni caso qualunque sia l’attività le regole di base per prevenire o risolvere i problemi cervicali sono queste:

FUORI DALL’ACQUA

EFFETTUARE esercizi di mobilità e allungamento cervicale anche nella vita quotidiana, ma soprattutto subito prima di iniziare l’immersione e subito appena terminata.

Piegare di lato la testa 3 volte a destra e 3 volte a sinistra in modo alternato ovvero 1 per parte fino a 3 volte.

Piegare la testa 3 volte in avanti fino a toccare il mento sul petto e 3 volte indietro senza forzare.

Effettuare 3 rotazioni di lato da entrambi i lati prima guardando verso destra in modo lento fino alla massima escursione, poi sempre lentamente ruotare e guardare verso sinistra fino alla massima escursione.

Effettuare 3 rotazioni complete a 360° semi circolari del collo/testa prima da destra verso sinistra e poi al contrario.

Appoggiare le mani e le braccia dietro la nuca e solo con il peso delle braccia reclinare la testa in avanti e mantenere per 10 secondi.

Incrociare le dita delle mani e spingere in alto entrambe le braccia con i palmi delle mani verso l’alto, spingere e allungare i muscoli collegati al collo per 10 secondi.

IN ACQUA:

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ALTERNARE momenti in cui si guarda in avanti a momenti dove si rimane con la testa reclinata al contrario. In questo modo è raro che si arrivi ad una situazione di fastidio intenso.

EFFETTUARE ROTAZIONI e inclinazioni per 2 minuti consecutivi ogni mezz'ora - simili a quelle fatte fuori dall’acqua per favorire l’allungamento dei fasci muscolari intorno al collo.

ASSICURARSI di non avere il cappuccio troppo tirato sulla base del collo che tiene in trazione la testa verso il basso  a schiacciare la zona cervicale.

AL TERMINE DELL’IMMERSIONE:

ASCIUGARE bene la zona ed evitare di prendere freddo o vento. Coprirsi immediatamente con qualcosa di adeguato come uno scalda collo anche nelle mezze stagioni.

RIPETERE GLI ESERCIZI fatti prima di entrare in acqua per allungare di nuovo la zona, anche perché una piccola sofferenza non allungata a fine attività, potrebbe poi portare ad una fastidiosa infiammazione.

CI SONO PERSONE che non hanno mai dato importanza a tutto questo ed hanno accumulato nel tempo una situazione irreversibile e qualcuno è stato addirittura costretto a rinunciare alle immersioni.

AD OGNI MODO più è elastica la zona e meglio ci sentiremo sia in acqua che fuori, infatti i problemi cervicali riguardano anche molte persone che non fanno immersioni, ma hanno cattive abitudini come ad esempio:

PASSARE ORE al PC con lo schermo regolato troppo alto o basso che obbliga ad una inclinazione poco naturale e nel tempo crea infiammazione. La stessa situazione si verifica con la TV – dobbiamo accertarci che non i nostri schermi non sono posizionati male e in ogni caso, quando si passa molto tempo davanti ad uno schermo sarebbe necessario ogni 30 minuti alzarsi fare un giro di pochi secondi cambiando punto di riferimento e tornare in posizione. Sembra banale ma aiuta sia per la cervicale che per la schiena e vari muscoli delle spalle.

LE CURE spesso si basano su medicinali di varia natura che diventano indispensabili quando il dolore è acuto. Personalmente non amo prenderli e nei limiti del possibile, le rare volte in cui accuso fastidi cervicali, cerco di risolvere utilizzando un tappetino elettro scaldante che mantengo nella zona cervicale per un’oretta. Oppure va benissimo anche la vecchia borsa dell’acqua calda o una sciarpa da tenere più possibile. La maggior parte delle volte sono solo tensioni muscolari per cui il caldo  nella zona interessata, fa un buon lavoro e risolve. Nei momenti più critici ho utilizzato con successo anche un collare gonfiabile specifico per la cervicale che alza la testa dal collo e la mantiene tirata verso l’alto senza forzare troppo – per un periodo che vogliamo noi – ma che in genere è di 30 minuti al giorno per qualche giorno consecutivo.

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