L’ASSETTO VARIABILE TOTALE

è con una abbondante zavorra mobile per scendere con meno fatica e più velocità fin dalla superficie per poi lasciarla sul fondo per risalire più leggeri e quindi si ha un vantaggio sia in discesa che in risalita.

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Un sistema è quello di sganciare sul fondo la cintura di zavorra per poi recuperarla dalla superficie tramite una generosa sagola collegata alla boa. In alternativa si utilizza spesso anche un siluro di piombo (piombo mobile) del peso di svariati kg a volte anche superiore ai 10 Kg. Entrambi i metodi sono solo per esperti, perché portano a discese veloci e complicate. Nella pesca in apnea non è una metodologia sempre utile a livello tecnico perché la grossa sagola collegata alla zavorra, insieme alla forte velocità di discesa non fanno altro che impaurire i pesci. Pertanto si usa solo in pochi specifici casi ovvero su zone isolate molto profonde, dove i pesci sono facili o dove la tipologia di zona e di pesce non stimolano una fuga immediata. Nell’apnea pura chiamato anche NO LIMITS si utilizza sostanzialmente per raggiungere la massima profondità perché da un grande vantaggio in discesa, dato che non si pinneggia e si scende a velocità estrema e un ulteriore grande vantaggio in risalita perché grazie al galleggiamento della muta si risale con uno sforzo molto minore e addirittura in alcuni record di apnea addirittura si può utilizzare dal fondo, un pallone con aria all’interno che velocizza la risalita. Si tratta comunque di una tecnica estrema che porta a risultati notevoli, ma non è amata da tutti gli appassionati sia perché molto pericolosa che per il limitato gesto tecnico e atletico.

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Se poi vuoi approfondire in modo più completo quello che serve per migliorarsi nella pesca in Apnea, ti consiglio questo libro che è come un corso di pesca in apnea da leggere:

Manuale di pesca in apnea copertina web

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