CHE FINE HA FATTO IL PESCE?
PREMESSA: Mi immergo da 40 anni e ho avuto la fortuna di vedere il mare di altri tempi, quando negli anni 80 era facile incontrare branchi di dentici in pochi mt d’acqua, oppure una o più grosse cernie. Quando all'improvviso vedevi comparire dal blu - decine di grosse ricciole in branco e il cuore batteva come un tamburo.
Il primo brusco cambiamento è stato dal 1990 al 1995 quando improvvisamente si sono manifestate correnti anomale soprattutto sui fondali che hanno iniziato a produrre alghe e mucillagini che non avevo mai visto. In concomitanza con questo si sono manifestati sempre più frequenti strati di acqua verde e torbida che sembrava come un veleno perchè nelle zone dove incontravi quest’acqua, non c’era più un pesce. Da allora ad oggi sono passati tanti anni e in modo proporzionale di anno in anno il pesce è sempre più diminuito ed i fenomeni dell'acqua simile ad un veleno e quello delle micillaggini sono aumentati. Ciò che è più grave è il fatto che la crisi non si è mai arrestata nemmeno per una breve pausa - anzi continua ogni anno. La taglia media dei pesci più comuni è diminuita. Prima incontravi spesso grandi esemplari mentre adesso sono rari e gli incontri sono quasi esclusivamnete con taglie piccole. Ho parlato con decine di studiosi, con centinaia di pescatori di ogni categoria, che confermano quanto descritto. Non ci sono studi specifici o risposte certe - ma si ipotizza che la causa primaria sia dovuta all'abbondante immissione di sostanze che stimolano questi processi - in una parola inquinamento!
Oltre tutto negli anni sono comparse anche nuove tipologie di alghe che si sono rivelate in alcuni casi anche tossiche per l'uomo. Il problema più grande è che le correnti marine trasportano tutto anche a distanze notevoli e questi fenomeni disastrosi li possiamo vedere anche nelle Aree Marine Protette - dove si contiene l'ingresso dell'uomo ma non si calcola il danno rilevante che arriva dalle correnti marine. Se capita un periodo in cui ci sono correnti favorevoli dal mare aperto e dura per alcuni giorni - l'acqua diventa più pulita e si vede un netto miglioramento della presenza di pesci e oragismi marini. Questo ci dimostra che se l'acqua tornasse quella di molti anni fa - probabilmente il mare potrebbe ripopolarsi e tornare ad un buon livello - ma la battaglia contro l'inquinamento - i fertilizzanti - gli acidi - i saponi - la plastica - le svariate sostanze inquinanti usate in grandi quantità - il cambiamento climatico e così via - è una battaglia persa - oramai non ci sono più dubbi.
MORALE: Nessuno può stabilire con certezza quali siano le cause più dannose, ma è palese che tutto ha una sua incidenza. Il problema è che come al solito uno scarica barile - la colpa è sempre degli altri e nessuno ha il coraggio di prendere il toro per le corna.
Si assiste impassibili e feriti al tracollo totale, mentre il mare continua a morire lentamente, eppure oltre che regalare molti elmenti di salute e benessere - c'è un indotto economico non indifferente perché si parla di aziende, di negozi, di attrezzature, di hotel, di ristoranti, di barche, di porti, di tesseramenti, di noleggi, affitti, turismo e così via,dove in alcuni settori l’Italia è Leader Mondiale. La cultura del mare e del tempo libero legati al mare, ha dimostrato negli anni che i ragazzi che la praticano, amano la natura, non soffrono di problemi comportamentali che altri giovani accusano - abituati alle cattive abitudini della vita caotica e insicura che ti regala la favola del tutto e subito e non ti insegna la cultura della pazienza, del sacrificio, dell’emozione guardando i fondali o lo sconfinato orizzonte reale. Non va sottovalutato anche questo aspetto sociale perché ad esempio la pesca in apnea è una disciplina ad alta formazione educativa.
Non serve un manager strapagato per comprendere che senza studi precisi si perde l'ultima possibilità di salvare il mare e suoi abitanti. I divieti senza studi scientifici hanno causato più danni che benefici e sarebbe l'ora di cambiare strategia. Più studi - più ricerca scientifica - maggiore collaborazione tra i settori - avvalersi di più di chi il mare lo vive e lo conosce - invece di vietargli di frequentarlo. Maggiore cultura del rispetto a tutti i livelli e scelte politiche importanti - coraggiose e condivise.
Si assiste impassibili e feriti al tracollo totale, mentre il mare continua a morire lentamente, eppure oltre che regalare molti elementi di