Mimetizzare una muta foderata

Una muta foderata è più difficile da colorare rispetto ad una liscia, anche se apparentemente non sembrerebbe. Con la foderata, in particolare, si corre il rischio di indurirla notevolmente a seguito dell'applicazione del colore: la fodera trattiene il colore che, indurendosi, irrigidisce la muta stessa. La colorazione è semplice, ma risulta evidente che non è facile trovare la soluzione adatta. Ogni foglio di neoprene nasce puro, ovvero uno strato gommato da entrambe le parti senza fodere o trattamenti. Dopo la produzione del foglio di neoprene puro, viene applicata a caldo la fodera da uno o da entrambi i lati i lati a seconda del tipo di muta da realizzare. Nei casi di mute spaccate internamente, il foglio viene tagliato in superficie dal lato interno, dando origine al suo nome "spaccato": in pratica, viene come "sbucciato" e resta nudo, mostrando le porosità del neoprene puro. Le porosità in origine erano le cellule d' aria che componevano l'interno isolante termico del neoprene e che poi, spaccate in due dal taglio, determinano le molteplici micro porosità del neoprene. La parte foderata, invece, viene vulcanizzata a caldo sul foglio di neoprene puro, usando una fodera sottilissima di tessuto in nylon di colorazioni varie. In commercio si trovano mute foderate esternamente già mimetiche: si tratta di prodotti che garantiscono ottimi risultati e non comportano perdite di tempo né i rischi di una lavorazione artigianale "fai da te". Considerando però che molti hanno una muta monocolore, generalmente nera o scura, che vorrebbero mimetizzare o personalizzare e considerando poi che altrettanti amano il fai da te per ricercare soluzioni altamente personalizzate, si è resa necessaria la ricerca di un metodo semplice ed efficace.  

Esistono molteplici possibilità tra le quali elenchiamo alcune tra le più utilizzate:

  • Ci sono casi in cui la muta è stata parzialmente colorata o sfumata tramite vernici spray acriliche tradizionali. Con questo sistema la colorazione si è rivelata comoda e semplice, ma poco efficace e duratura;

  • Alcuni hanno usato pigmenti di morbida vernice per cornici in legno dei quadri o per il modellismo. Il risultato non è male ma è un lavoro lungo e dispendioso se si parla di un' intera muta.

  • Qualcuno, con certosina pazienza è riuscito ad adoperare vernici per tessuti di abbigliamento (difficili da reperire) con risultati variabili, generalmente poco costanti e quasi mai come si vorrebbe, con alta percentuale di insuccesso ed il rischio costante di rovinare definitivamente la muta.

La mimetizzazione che in genere è da preferire si realizza con strisce di colore alternate e sfumate, di grandezze variabili e mai uguali tra loro di circa 4 cm di lunghezza per 1-2 cm di larghezza, che rendono la muta di aspetto simile ad un fondale variegato.

 

Starà alle proprie convinzioni e necessità decidere se utilizzare l'una o l'altra soluzione. Una volta a tiro, il pesce non deve avere il tempo di valutare e reagire, quindi l'importante è avvicinarlo e per fare ciò è necessaria la massima mimetizzazione (omogenea o spezzata che sia). Molti credono vivamente al mimetismo e altri meno, ma a ben vedere non è corretto dire di credere o meno. Il fatto è che la natura ci insegna e l'esperienza aiuta. Da buon pratico nella vita, non ho mai dato troppa importanza alle relazioni scientifiche, ma ho sempre messo in primo piano le esperienze dirette nell'azione di pesca. Non per questo ho scartato le teorie scientifiche, anzi ne ho tratto spunti di riflessione e le rispetto con piacere. Sott'acqua, fino a prova contraria, mi sono accorto che pescando in posti dove il pesce è più abbondante e meno disturbato, riesci a prenderlo anche con mute gialle, ma in posti che frequento abitualmente, ovvero con poco pesce e molto furbo, i risultati sono opposti. Poi si devono valutare bene le tecniche. Chi pesca prevalentemente in tana non ha di certo bisogno di mimetizzarsi. Lo stesso vale, ad esempio, per chi pesca all'aspetto oltre i 15 metri di profondità, dove la luce tende a trasformare tutti i colori in ombre scure e dove quindi il mimetismo è superfluo. Per chi, invece, pesca in pochi metri d'acqua insidiando prede all'agguato e all'aspetto, qualunque sia il posto, mimetizzarsi bene è un'arma in più, molto più importante della scelta del fucile o delle gomme. Meno visibile è il subacqueo e maggiori possibilità ci sono che riesca ad avvicinare la preda. Ecco perché secondo la mia esperienza,conviene mimetizzarsi. Molte volte ho visto subacquei derisi per le loro attrezzature, rese mimetiche fino all'esasperazione. Quelle persone suscitavano invece la mia ammirazione, perché evidentemente avevano capito una delle cose più importanti della pesca in apnea, ovvero la necessità di affinare l'arte predatoria con metodi pratici ed efficaci. Non suscitano la mia ammirazione invece quelli che in controsenso con le loro capacità, si affidano ad armi che nemmeno sanno capire e restano convinti che il solo fucile potrà loro risolvere i problemi, trascurando invece gli elementi fondamentali: istinto, comprensione del mare, adattamento all'ambiente marino, comprensione delle abitudini dei pesci. Ritornando quindi alla mimetizzazione di una muta foderata, dopo tanti tentativi, ho trovato un metodo a mio avviso piuttosto valido, occorrente per una muta intera:

  • 01 Flacone di trielina (benzina pura)da mezzo litro circa.

  • 01 pennello semplice di medie dimensioni (3-4cm circa)

  • 4 barattoli di vetro vuoti e puliti

  • 3 tubetti di collaprene Scuba Care articolo SC103004 (colla liquida di neoprene senza colore)

  • 3 pigmenti universali per vernici, liquidi e concentrati,(esistono di molte marche e tipi, ma sono quasi tutti simili tra loro, quindi basta andare in un negozio di vernici ben fornito) - 1pigmento per colore desiderato. I colori più indicati sono: Oro-Marrone sabbia-Verde -Verde scuro-Marrone terra-Ocra

 

Modo di applicazione:

  1. Prima di effettuare l'operazione ci si deve accertare di avere già provato la muta ed essere sicuri di non dovere apportare modifiche (tagli, incollaggi ecc); in tal caso, conviene sempre effettuare le modifiche prima della mimetizzazione. Si possono effettuare anche dopo, ma il lavoro sarà più scomodo e si rischia di rovinare la verniciatura mimetica. Al momento della verniciatura, la muta dev' essere ben pulita ed asciutta.

  2. Si prepara un barattolo con un tubetto di collaprene e pari quantità di trielina, si mescola bene il tutto e poi si aggiunge il pigmento di colore desiderato e si continua a mescolare fino a raggiungere una soluzione ben omogenea. Si ripete l'operazione con altri 2 barattoli e colori, preparando in sostanza tre diversi colori in altrettanti barattoli. Il quarto barattolo resterà pulito e servirà a fine lavoro per pulire il pennello, ma anche durante l'operazione: passando da un colore all'altro, servirà a sciacquare il pennello per evitare di mescolare troppo i colori tra loro.

  3. Si prende la muta ben asciutta e pulita e si appende in qualche punto che permetta di lavorarla comodamente davanti e dietro. L'ideale è inserire una stampella per abiti nella giacca in modo da farla uscire dal cappuccio e appendere la muta ad un punto di aggancio situato alla propria altezza. Altrettanto andrà fatto con il pantalone. A questo punto, dopo avere deciso il tipo di colorazione, si passa una spennellata di colla colorata. In caso di mimetizzazione a macchia di leopardo, si spennella a tampone in una singola zona ben delimitata, evitando che sia di dimensioni troppo grandi e sfumando la colorazione ai bordi (chiazze di 4cm x 4cm circa). Mimetizzando a strisce sfumate, si opera facendo una piccola striscia di 4cm x 2cm di larghezza sempre lasciando sfumare ai lati. La chiazza o striscia di colla colorata, una volta asciutta, anche se di poco si irrigidisce, e se la pellicola di colla è troppo spessa si rischia di irrigidire tutta la muta. Applicando invece più chiazze o più strisce colorate sparse qua e là, si lascia spazio alle zone non colorate, che permetteranno una discreta elasticità del neoprene, molto simile a quella che si aveva prima della verniciatura. E' bene chiarire che durante l'utilizzo in acqua l'elasticità della muta sarà superiore a quella che si può constatare a fine lavoro. In ogni caso, è importante tenere presente che mimetizzando la muta foderata si dovrà rinunciare comunque ad una minima parte di elasticità del neoprene. Ecco perché si consiglia sempre una mimetica di serie. La muta di serie già verniciata, subisce una lavorazione diversa e non comporta irrigidimenti della fodera, che al termine della lavorazione risulta più sfumata e ben disegnata. Le numerose chiazze o strisce colorate, fatte a mano, permetteranno una colorazione più vicina alla morfologia dei fondali frequentati e consentiranno a chi già possiede una muta monocolore di trasformarla, operazione che può essere divertente e che regala la soddisfazione di un capo personalizzato ed unico. Se la muta è di colore nero, risulterà necessario avere maggiori accortezze nella colorazione, in quanto sul nero si evidenzia meno il colore con una semplice mano di vernice. In casi particolari, dove il colore applicato risalta poco, si potrà applicare una seconda mano sopra la colorazione già asciugata. In poche parole, la prima mano è una base sulla quale applicare il colore nella successiva mano. La colla colorata, al termine dell'operazione, si asciugherà aggrappandosi alla fodera della muta e se l'intervento è stato effettuato correttamente, durerà almeno per un paio di stagioni di pesca e in molti casi anche per la restante durata della muta stessa.

  4. Le precauzioni principali sono due: non esagerare con la trielina, che potrebbe corrodere la colla tra la fodera ed il neoprene, staccando la fodera o squagliando gli incollaggi e non esagerare con le mani o lo strato di vernice collante, che potrebbe indurire troppo la muta. Per evitare sorprese, si consiglia prima di tutto di provare su una muta vecchia, fino a quando non si avrà acquisito manualità e conoscenza dell'operazione; solo successivamente l'operazione potrà non comportare problemi di sorta anche con mute nuove.

  5. L'operazione appena descritta è molto valida solo con neoprene foderato, se fatta sul liscio, occorrerà una procedura diversa.

  6. Esistono anche altri metodi, ma non hanno dato altrettante garanzie di risultato. E' anche vero che spesso piace provare a cambiare metodi e sperimentare nuove soluzioni, per tale motivo potrebbe accadere che in futuro, quanto appena descritto potrebbe essere sostituito da nuovi metodi. Sono graditi suggerimenti e nuove idee da mettere a disposizione della comunità di appassionati.

Marco Bardi non si assume nessuna responsabilità per danni a cose o persone derivanti dalla cattiva interpretazione del testo descritto, che viene messo a disposizione gratuitamente solo a titolo informativo.

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