Consigli

I CRAMPI MUSCOLARI

IL CRAMPO MUSCOLARE  è una contrazione involontaria del muscolo stesso. Durante l'attività di apnea i motivi che innescano tale contrazione sono 6 volte più probabili che in altre discipline, vediamo quali sono:

crampi 02

LA CAUSA PRINCIPALE è legata ad uno sforzo muscolare più intenso e più duraturo del solito. Può essere una forte corrente che obbliga ad aumentare l’intensità, può essere una risalita in difficoltà che aumenta la rapidità del gesto motorio. Può essere la spinta eccessiva anche per brevi momenti, ma se il soggetto non vi è allenato potrebbe contrarre il muscolo fino al crampo. Può essere una serie di lunghi spostamenti anche in superficie. Insomma sono le molteplici variabili legate a sforzi non abituali, soprattutto quando non si ha un allenamento specifico. Si deve anche fare attenzione a pinneggiare in modo efficace - economico - efficiente - ovvero far lavorare bene le pinne ed evitare di piegare troppo il ginocchio o lavorare troppo con i muscoli sbagliati.

crampi 01

UNA IMPOSTAZIONE TECNICA SBAGLIATA può influenzare sia lo sforzo che la fatica. Ad esempio la cattiva abitudine di reclinare a lungo la testa indietro per guardare meglio davanti, causa un freno notevole ed un conseguente aumento dello sforzo, oltre a problemi cervicali e al rischio di crampi nella zona dei muscoli intorno al collo, ma più di tutto potrebbe anche trattarsi di posizioni scomode sul fondale dove si è costretti a contorsioni aggrappati alle rocce mentre si dovrebbe sempre trovare posizioni comode che non creano contrazioni - non solo per i crampi, ma anche per avere maggiori possibilità tecniche.

crampi 03

ATTREZZATURE INADEGUATE come ad esempio pinne  faticose e pesanti. Zavorra posizionata male con un carico inadeguato. Pantaloni della muta rigidi con neoprene che nel tempo si è indurito, ma più spesso è la calzata della pinna che non veste bene e lascia spazio alle flessioni della pianta del piede che poi genera il crampo al piede e spesso anche al polpaccio. Non a caso esistono anche dei plantari anatomici per pinne che evitano al piede di largheggiare nella scarpa oppure garantiscono un appoggio corretto sia per il destro che il sinistro senza spazi morti sotto la pianta del piede. Molti nemmeno ci pensano, ma se si hanno crampi al piede o al polpaccio questa è una delle cause più probabili.

AUMENTO DI VISCOSITA’ NEL SANGUE dovuta quasi sempre alla mancata idratazione. Quando l'impegno si protrae e non si ha una adeguata idratazione, il sangue tende a diventare più denso e quindi fatica di più a circolare, quindi a portare ossigeno e a smaltire le scorie. Tutto questo va sommato alle frequenti variazioni di profondità che causano un continuo spostamento del sangue (Blood Shift).

IL CONSUMO DI LIQUIDI CORPOREI è sempre alto per varie ragioni, ma il più alto avviene per l’attivazione di un ormone (natriuretico) che viene rilasciato durante l’immersione a seguito di un eccessivo aumento del volume ematico (Blood Shift) che stimola l’organismo a ridurre la pressione arteriosa. In quel momento l’organismo riduce la pressione arteriosa espellendo i liquidi per cui crea anche un freno inibitorio per l’assunzione di nuovi liquidi ed è per questo che molte persone non sentono il bisogno di bere o addirittura non ci riescono. Tutto questo ci dice che dovremmo impegnarci nel bere a piccole dosi per non rischiare la disidratazione che è controproducente e pericolosa non solo per il crampo muscolare ma anche per altre importanti complicazioni tra cui la peggiore è il TARAVANA. Attraverso l’urina e altre forme di disidratazione, si eliminano acqua e sali minerali, necessari al mantenimento dell’equilibrio idroelettrico cellulare. Ebbene, tale squilibrio può produrre a sua volta fenomeni che diminuiscono, le capacità del muscolo (per esempio, il crampo muscolare o la riduzione di forza o resistenza) e portano ad un esaurimento anticipato delle prestazioni. Se ci pesiamo sulla bilancia poco prima di iniziare e poi al termine di una giornata impegnativa di alcune ore, vedremo che mediamente abbiamo perso circa lo 0.5% di peso per ogni ora di attività e saranno soprattutto liquidi. Questo ci dimostra che per restare in equilibrio dovremmo assumere acqua per circa lo 0.5% del nostro peso ogni ora – pertanto un soggetto di 80 KG dovrebbe assumere 0.4 lt ogni ora, ovvero 2 lt per 5 ore di attività.

L’IPERVENTILAZIONE causa la diminuzione di anidride carbonica nel sangue che a  sua volta determina una vasocostrizione, che favorisce l’aumento delle contrazioni muscolari. Quindi una ventilazione forzata oltre ai rischi di altra natura come mancanza di contrazioni del diaframma che avvertono di cessare l'apnea - può causare più facilmente l’arrivo di crampi muscolari.

LA PERDITA DI SALI MINERALI O ELETTROLITI in particolare il potassio, è una delle cause fisiologiche più frequenti in molte discipline sportive dove c'è un lavoro intenso, ma in apnea diventa ancora più importante. In apnea a causa di alcuni meccanismi fisiologici dovuti alla pressione nell’ambiente liquido,  la perdita di liquidi e sali minerali, aumenta in modo sostanzioso e di conseguenza incide sulle contrazioni muscolari. Attività intensa e prolungata - carenza di idratazione e alimentazione non adeguata sono quasi sempre le 3 cause in concomitanza che determinano una carenza cronica di elettroliti. 

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LE SOLUZIONI E I CONSIGLI SONO:

ESEGUIRE UN RISCALDAMENTO MUSCOLARE iniziando con un impegno al minimo che cresce gradualmente.

EVITARE SFORZI INTENSI O PROLUNGATI di ogni genere, cercando di mantenere sempre un livello adatto al proprio stato di allenamento e di salute fisica.

CONCENTRARSI SU UNA RESPIRAZIONE lenta e rilassante che migliora l’apnea e allontana il rischio di crampi. 

INIZIARE CON APNEE brevi e a profondità minime per passare gradualmente ad immersioni più profonde e più lunghe, permettendo quindi all’organismo di adattarsi alla pressione e allo spostamento del sangue.

IDRATARSI CONTINUAMENTE per evitare che il sangue diventi denso, come abbiamo spiegato sopra.

PRIVILEGIARE PINNE comode e non faticose anche perché la maggiore spinta non è dovuta alla durezza delle pinne, ma al corretto gesto tecnico della pinneggiata.

ESEGUIRE UN ALLUNGAMENTO MUSCOLARE al termine dell’attività. Se si allungano i muscoli  saranno più pronti ed elastici in seguito, se invece si termina con i muscoli contratti anche se di poco, tenderanno nel tempo a diventare sempre meno elastici.

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La Manutenzione della muta

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Per la manutenzione della muta, l’accorgimento più importante è quello di non lasciarla asciugare al sole specialmente se bagnata con acqua di mare. I cristalli di sale marino, asciugati dal sole, si aggrappano al  neoprene effettuando una calcificazione che si riscontra in tempi  brevi ed in seguito si ha una corrosione del neoprene interno che rischia di perdere le sue qualità termiche e un indurimento della fodera esterna che toglie elasticità al prodotto. 

IL CONSIGLIO è quello di riporre la muta bagnata subito dopo tolta, in una sacca stagna. In questo modo, rimane bagnata e il sale non si asciuga, per cui non si aggrappa al neoprene. 

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Una volta a casa sarà facile eliminare la salsedine con un semplice risciacquo di acqua dolce. Se invece il sale si fosse cristallizzato percè si è completamente asciugato,  il tradizionale risciacquo in acqua dolce serve a poco, a meno che non si lasci la muta in lavaggio per almeno 24 ore. Successivamente al risciacquo, andrà lasciata asciugare all’ombra e solo quando completamente asciutta va riposta nell’armadio o nella borsa . 

LA SACCA STAGNA è un accessorio molto utile perchè consente di mettere all'asciutto i vestiti al momento di entrare in acqua e poi alla fine per riporre la muta che resterà bagnata fino a casa senza che questa perda acqua. ATTENZIONE però che non tutte le sacche stagne sono tali. Conviene che sia in PVC SPALMATO e TERMOSALDATO.

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MOLTO IMPORTANTE è il metodo con il quale si lascia asciugare il neoprene dopo il lavaggio, in quanto ha bisogno di aria e non di sole. In questi casi è  utile un APPENDIMUTA che favorisca una buona circolazione di aria dentro e fuori e faciliti il posizionamento di tutti gli oggetti in neoprene.

Se si porta a casa la muta bagnata dentro una sacca stagna, può bastare un semplice e rapido lavaggio in acqua dolce meglio se calda. Si può fare anche un lavaggio in lavatrice ma si deve deve fare attenzione alle chiusure della coda di castoro che sono in velcro oppure con alamari di plastica. Nel movimento rapido e continuo della lavatrice, si rischiano infatti delle abrasioni al neoprene proprio per lo sfregamento. Il lavaggio dovrà essere al massimo a 30 gradi, evitando acqua bollente che potrebbe rovinare l’incollaggio della muta o della fodera.

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PER IL LAVAGGIO DI FINE STAGIONE conviene tenere a bagno la muta per almeno 12 ore in acqua dolce con l’aggiunta di 3 cucchiai grandi di bicarbonato oppure mezzo litro di aceto di vino, che scioglieranno ogni residuo di sale e di incrostazioni sul neoprene e anche eventuali batteri che si sono formati nel tempo a contatto con i materiali umidi. Successivamente effettuare un lavaggio finale in acqua semplice. Infine lasciare per qualche ora la muta in acqua pulita con un ammorbidente. La muta ritornerà morbida e profumata come nuova.

IL CONSIGLIO è quello di riporre la muta bagnata subito dopo tolta, in una sacca stagna. In questo modo, rimane bagnata e il sale non si asciuga, per cui non si aggrappa al neoprene. 

SE vuoi approfondire le tue conoscenze della Pesca in Apnea, ti consiglio questo manuale che in pratica è un corso completo da leggere. 

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CONSIGLI 

è una sezione molto ampia dove potrai trovare un infinità di argomenti. 

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CONSIGLI e spiegazioni importanti per chiunque.

 

Bottone consigli compensazione ok

ISTRUZIONI di base per una compensazione semplice ma efficace.

 

Bottone domande e risposte ok

DOMANDE e RISPOSTE FREQUENTI relative alla pesca in apnea.

 

Bottone tecniche di immersione

 TECNICHE di apnea dalla discesa alla riemersione.

 

Bottone consigli Sicurezza

MIGLIORARE  LA SICUREZZA senza rinunciare alle prestazioni.

 

Bottone consigli salute e benessere

INFORMAZIONI per stare meglio e per risolvere problemi comuni.

 

Bottone consigli allenamento

Panoramica sull'allenamento del pescatore in apnea.

 

Bottone consigli istruzioni di base

ISTRUZIONI & CONSIGLI per chi inizia a praticare la pesca in apnea.

 

Bottone esperienza come ottenerla

COSA è in realtà L'ESPERIENZA? Come ottenerla nei tempi giusti?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aste Misure consigliate

 

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Tenendo conto che le misure di aste e gomme possono essere soggettive in base al tipo di pesca e alle proprie scelte tecniche, qui sotto viene riportato un elenco di quelle che sono le misure più utilizzate dalla maggioranza di Pescatori in Apnea.

Personalmente utilizzo proprio queste misure di aste, per un semplice motivo: “Ho riscontrato che con queste misure c’è un equilibrio affidabile nel rapporto tra puntamento di mira, velocità di tiro, potenza e prestazione generale del fucile”.

Marco Bardi

 

SCHEDA MISURE CONSIGLIATE:

FUCILI ARBALETES

TUTTI I TIPI

ASTA TAHITIANA 

da 6 fino a 6.5mm

ASTA CON TESTA FILETTATA

  

Mod 46/50

Cm 75

Cm 65

Mod 56/60

Cm 90

Cm 69

Mod 71/75

Cm 115

Cm 73

Mod 86/90

Cm 130

Cm 88

Mod 96/100

Cm 140

Cm 105

Mod 106/110

Cm 150

Cm 115

Mod 115 / 120

Cm 160

Cm 125

Mod 125 / 130

Cm 170

Cm 135

Mod 130 /140

Cm 180

Cm 135

* NB per le aste di maggiore spessore come ad esempio una 7mm - in genere si toglie 5 cm alla lunghezza consigliata per evitare:

Che  il fucile diventi troppo pesante in punta e si faccia fatica a mantenerlo in orizzontale per più ore consecutive.

Che l'asta troppo pesante diventi lenta anche se più potente (vedi penetrazione)

Che L'asta teroppo pesante aumenti il rinculo del fucile

TABELLA PESO DELLE ASTE TAHITIANE

 

lunghezza

ACCIAIO INOX

Peso Indicativo aste tahitiane

 il peso può variare a seconda del modello di asta

per arbaletes

6mm

6,5mm

7mm

 

cm

gr

gr

gr

Asta per arbalete modello cm 60

90

200

235

250 

Asta per arbalete modello cm 75

115

260

300

360

Asta per arbalete modello cm 90

130

295

345

405

Asta per arbalete modello cm 100

140

320

370

435

Asta per arbalete modello cm 110

150

345

390

465

 

 

 

 

 

tabella

lunghezza

ACCIAIO INOX

peso medio al cm

 il peso può variare a seconda del modello di asta

aste tahitiane per arbaletes

6mm

6,5mm

7mm

 

cm

gr

gr

gr

Asta per arbaletes

1

2,27

2,62

2,49

 

Se vuoi conoscere tutto sulla pesca in apnea,

ti consiglio questo Manuale che è in pratica un Corso completo da leggere.

Manuale di pesca in apnea copertina web

 

 

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